Domande frequenti - Elisa Brisinello

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No. Qualunque sia la tecnica utilizzata dovrà sempre essere indolore e rispettosa della struttura e della psiche del paziente. Si potrebbe avvertire una lieve dolenzia durante alcune tecniche ma sarà l’osteopata attento a modificarle a seconda dei risultati che vuole ottenere rendendo il trattamento non invasivo.
Il giorno successivo al trattamento osteopatico, soprattutto se si è trattato di un trattamento in prevalenza “strutturale” ci si può sentire un po’ indolenziti, stanchi, ma è assolutamente fisiologico e non deve destare alcuna preoccupazione.

Nell’immaginario comune, l’osteopata manipola le vertebre. In realtà il campo di azione è molto vasto e si indirizza laddove c’è necessità di ripristinare funzione e benessere. Generalmente avremo azione sugli apparati endocrino, metabolico, neurologico, viscerale e muscolo-scheletrico.

“La Medicina Osteopatica è una professione di assistenza sanitaria di primo contatto che diagnostica e tratta le disfunzioni della mobilità dei tessuti corporei che influenzano lo stato di salute”.
Ciò significa che non bisogna rivolgersi ad un medico per poter essere trattati da un osteopata anche perchè l’osteopata svolge primariamente una attività di tipo preventivo per la salute ossia in una fase preclinica in cui sono presenti disturbi funzionali. Sarà lo stesso osteopata a consigliare al paziente di farsi visitare da un medico qualora pensasse che il caso non sia di sua competenza.

Non sono indispensabili per la valutazione osteopatica. É però consigliato, come da qualsiasi altro specialista, portare tutti gli esami fatti in precedenza. Maggiori sono le informazioni migliore sarà l'efficacia del trattamento.

Il numero di trattamenti necessario dipende dalla condizione e dalla persona che viene trattata, dal tipo di disturbo e da come il paziente reagisce al trattamento e se il suo organismo è in grado di mantenere i cambiamenti apportati. Ne consegue che non c'è un numero predefinito di trattamenti ai quali il paziente si dovrebbe sottoporre. Generalmente problemi che si sono presentati di recente si risolvono velocemente, condizioni più croniche richiedono maggior tempo di risposta. L'obiettivo dell'osteopata è quello di rimetterti in salute nel più breve tempo possibile.

L'organismo umano risponde alle aggressioni con il suo potere di autoguarigione. A volte per un sovraccarico dell'unità psico-neuro-endocrina -immunologica il corpo reagisce "compensando al disturbo" con un adattamento che porta spesso con se dei sintomi, e a volte una malattia: più il problema persiste e più compensi avvengono. L'intervento sulla "disfunzione primaria" favorisce in tempi relativamente brevi, il ripristino di un "nuovo ordine" e un conseguente effetto benefico. Nei casi in cui il dolore/sintomo viene determinato da un evento che insorge bruscamente il risultato del trattamento è generalmente repentino. In casi diversi occorre un periodo più lungo prima che il corpo si riadatti alla nuova condizione funzionale.

In caso di lesioni anatomiche gravi ed urgenze mediche. L’Osteopatia non può guarire le malattie degenerative, i tumori, le malattie genetiche, le malattie infettive, reumatologiche o le fratture.

Assolutamente no, sia per legge che per vocazione.

Significa trattare con le mani un tessuto osseo, muscolare o viscerale con un approccio sempre rispettoso dei tessuti. L’osteopata ricerca le zone più rigide che possono anche essere dolenti, cercando di ristabilire la mobilità, offrendo al paziente una sensazione di leggerezza e immediato benessere che si protrarrà nel tempo.

Le due professioni sono assolutamente complementari, e una non esclude l’altra, importante è assicurarsi di trovare un professionista in grado di ragionare nel bene del paziente e con tutti gli strumenti manuali, e tecnologici per raggiungere l’obiettivo del proprio trattamento.

> Gli osteopati guardano il paziente da una prospettiva olistica trattando la persona nella sua globalità e non solo le aree sintomatiche; i fisioterapisti si concentrano prevalentemente sulla zona sintomatica.

> I fisioterapisti elaborano ed attuano interventi diretti alla prevenzione e alla riabilitazione. L’osteopata non fa riabilitazione post-operatoria, può integrarsi in un percorso post- operatorio o riabilitativo ed essere coadiuvante nelle specifiche terapie.

> Nella fisioterapia è vasto l’impiego di apparecchiature elettroniche (oltre che terapie fisiche ed esercizi terapeutici), nell’osteopatia l’approccio è esclusivamente manuale.



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