La visita e il trattamento - Elisa Brisinello

Vai ai contenuti
LA VISITA OSTEOPATICA
L’Osteopatia è strutturata e basata su principi applicati attraverso tecniche ed approcci manuali. Esistono diversi modelli, tecniche e approcci che permettono di creare un piano terapeutico adatto ed efficace per ogni persona. Ogni persona che richiede un consulto richiederà un differente approccio che terrà conto delle caratteristiche della persona, della specificità del problema, della storia personale, delle risorse energetiche a disposizione, di tutti quei fattori appartenenti alla sua storia individuale. L’osteopata eseguirà una valutazione attraverso un’anamnesi, una diagnosi differenziale ed un esame obiettivo specifico, valutando i possibili benefici e le eventuali controindicazioni al trattamento, per garantire al paziente la massima sicurezza. In seguito, progetterà un piano di trattamento, formulando quindi una prognosi.
LA SCELTA DEL TRATTAMENTO

Il trattamento osteopatico non è un mero insieme di tecniche, ma un approccio che ha una filosofia ed un proprio ragionamento clinico, sarà sempre unico ed adattato alla persona in esame, ed il fine ultimo sarà quello di aumentare la capacità di autoregolazione ed adattamento della persona, vale a dire un funzionamento fisiologicamente sano dell’organismo

 
Il bagaglio di tecniche o approcci che l’osteopata ha maturato nel corso dei suoi studi e della sua esperienza professionale si traduce in una concezione unitaria della salute e della malattia e in un razionale di trattamento che tiene conto e utilizza tutte le conoscenze acquisite e le tecniche sperimentate, senza affidarsi a modelli precostituiti o protocolli di varia natura.
Sono tecniche versatili che si adattano alle varie esigenze, ai vari tessuti e all’obiettivo terapeutico e che hanno come obiettivo la riduzione del dolore e il miglioramento della funzione.  

È possibile classificare le tecniche osteopatiche in riferimento ai sistemi verso i quali la terapia si rivolge:

  • Strutturale, per problemi di muscoli e articolazioni: ristabilisce la mobilità della struttura neuro-muscolo-scheletrica. La specificità e la rapidità delle manipolazioni consentono il recupero della mobilità articolare. Hanno una forte influenza neurologica (oltre che meccanica, circolatoria e propriocettiva) in quanto favoriscono l’emissione di corretti impulsi dalle e alle terminazioni della parte trattata.
 
  • Cranio sacrale, riporta l’armonia: durante la sessione terapeutica il paziente sperimenta un tocco molto leggero da parte delle mani dell’operatore. Potrà avvertire un profondo senso di rilassamento, fenomeni di calore, di pulsazione, lo scioglimento locale di alcune zone di tensione o altre sensazioni legate alla sfera emotiva. L'operatore ascolta con le mani il movimento della Respirazione Primaria che si esprime in tutto il corpo e aiuta il corpo a ripristinare e amplificare la pulsazione della Respirazione Primaria nelle zone in cui è debole o assente. Dunque il lavoro cranio sacrale sostiene le risorse naturali dell'individuo stimolando la capacità di riequilibrio e di salute.  Si tratta di un lavoro talmente delicato da poter essere in tutta sicurezza applicato anche a neonati ed anziani, alle donne in gravidanza e agli adulti in circostanze acute o delicate. È utile come prevenzione e come supporto nei periodi di stress e stanchezza.

  • Viscerale, scioglie le tensioni interne: permette di stimolare il sistema organo-viscerale in modo che possa ritrovare la sua fisiologia naturale, consentendo la correzione dei disordini legati alla restrizione di mobilità, sia in un ambito più meccanico sia in ambito biochimico. In caso di perturbazioni (meccaniche, metaboliche, emozionali) gli organi e i visceri possono subire una riduzione di mobilità o di motilità. Inoltre esiste, da un punto di vista anatomico e funzionale, una stretta relazione e connessione tra il sistema organo viscerale e la struttura muscolo-scheletrica; questo crea un reciproco effetto, dove una cattiva funzione della struttura può influenzare uno o più organi o visceri e viceversa.

  • Fasciale, contro tensioni e infiammazioni: agisce sul tessuto connettivo che, come una fitta ragnatela, collega e mette in relazione le varie strutture del corpo; fa da unione, serve da sostegno e protezione, stabilizzazione posturale, ammortizzazione e perfino difesa immunitaria. Le tecniche di rilascio fasciale hanno come obiettivo il bilanciamento delle tensioni a carico della fascia. Possono essere eseguite a favore o contro barriera di restrizione, o intorno al punto neutro dove le trazioni nelle varie direzioni si annullano reciprocamente.
 

 

 


P. IVA 02949900308
Elisa Brisinello 2020 - Tutti i diritti riservati
Torna ai contenuti